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«Se non mi pubblicate in prima ucciderò il vostro giornalista»

“The intern” torna alla carica e detta la linea editoriale

Non si fermano le minacce e i deliri di “The intern”, l’anonimo killer che qualche giorno fa ha ucciso Mark Kump, collaboratore del “The
News York”, e che ha sequestrato il nostro caporedattore Jim Marshall.

Fino al tardo pomeriggio di ieri non abbiamo ricevuto nessun cenno da parte sua e così il lavoro in redazione è filato liscio, tra la crescente
preoccupazione per le condizioni di Marshall e la concitazione delle notizie che, di questi tempi, si susseguono in maniera sempre più
frenetica.

Alle 19.20 l’apertura era pronta con la notizia del prosieguo delle indagini per impeachment contro il Presidente Trump da parte dei Democratici (leggi sotto) quando è giunta la mail alla nostra segreteria: “È giunto il momento di cambiare le carte in tavola. Se non pubblicherete il contenuto di questa mail in prima pagina, domani, ucciderò il vostro giornalista. E da ora in avanti seguirete le mie
condizioni, volta per volta. Da ora in avanti, prenderò il controllo del News York”.

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‘The Intern’, l’anonimo killer che terrorizza il nostro giornale

L’uomo ha ucciso un collaboratore del “News York” e ha rapito il caporedattore Jim Marshall. Il folle ha inviato ieri in redazione una scatola con il suo dito mignolo e chiede “spazio” per raccontare questa assurda e inquietante vicenda…

di Stephen Halley
Direttore “The News York”

Una storia folle, non ci sono altre parole per definirla. Un uomo, che si identifica come “The intern” – lo stagista – ha preso in ostaggio il caporedattore del nostro giornale, Jim Marshall, e minaccia di ucciderlo. Ieri pomeriggio è giunta nella nostra sede centrale di Times Square una scatola contenente il dito mignolo di Jim e un messaggio agghiacciante: «Sono io l’autore del sequestro, e questo è un mio piccolo regalino per voi. Voglio che sappiate che faccio sul serio, e se non scriverete quello che vi dico io vi spedirò Jim in altre scatole, pezzo dopo pezzo. Ho una storia da raccontare e lo farò a tutti i costi.»

E così ci troviamo costretti a seguire le sue indicazioni. L’uomo, di cui non conosciamo le generalità, ha rivendicato il brutale omicidio di Mark Kump, uno dei nostri collaboratori esterni. Dopo che la polizia ha scoperto il suo cadavere è giunta alla nostra redazione un’email di “The intern”, che rivendicava il feroce assassinio.

Ancora non sappiamo di che storia si tratti ma chiediamo a tutti i nostri lettori di comprendere la delicatezza del momento.

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