Arriva “Goodbye Irpinia”, primo paper novel al mondo: dal 12 settembre in libreria

“Goodbye Irpinia”, primo Paper novel al mondo, insieme alla protagonista assoluta del romanzo: la frana di Montaguto, la più vasta d’Europa

Si chiama “Goodbye Irpinia” il primo Paper novel al mondo, una novità assoluta in campo letterario, un’inchiesta-fiction con inserti giornalistici. Il romanzo del giornalista e scrittore Mike J. Pilla, edito Bibliotheka Edizioni, uscirà in Italia il prossimo 12 settembre e rappresenta una sorta di ibrido letterario, un’opera che mescola giornalismo e scrittura, realtà e fiction, in un modo completamente innovativo.

“Goodbye Irpinia” è un thriller che racconta una storia di emigrazione dalle tinte soprannaturali, ambientata tra Sud Italia, Canada e Stati Uniti. A raccontare in prima persona è Steve Caruso, un giornalista italo-canadese, di Toronto, inviato dal suo giornale a Montaguto, paesino del Sud Italia dov’è scomparso un bambino di otto anni, ritrovato l’indomani. Pochi giorni dopo, spariscono due trentenni. Nel ‘95 si persero le tracce di un altro ragazzino, Luigi Altieri. Gli indizi portano alla “Cappella Maestri”, un monumento funerario dov’è custodito l’inquietante ritratto di un ingegnere morto a Toronto. Nel frattempo, una frana mastodontica continua la sua discesa verso valle, riportando a galla una lugubre storia. Insieme al giornalista Alberto Cataldi, Steve ingaggia una corsa contro il tempo per salvare i ragazzi, col supporto di una comunità di montagutesi di Toronto e New York. I due diventeranno testimoni di una verità terribile, tenuta nascosta per secoli sottoterra. Una terra che ingoia tutto ciò che trova sul suo cammino. Si tratta del primo Paper novel al mondo – un romanzo-inchiesta tra fiction e realtà che trasporta il lettore dall’Italia all’America – ma è anche la malinconica storia dei tanti emigrati lontani dalla propria terra. Anche se, come rivela la tag-line del libro: “Puoi provare a lasciare il paese ma è il paese che non ti lascerà mai”.

La prima presentazione ufficiale del romanzo di Mike J. Pilla si è tenuta in Canada, nel corso di “Librissimi – Festival del libro italiano a Toronto”.

“Goodbye Irpinia” è un romanzo thriller che esplora diversi filoni: intanto, quello dell’emigrazione e del “ponte” culturale e sociale tra Italia, Canada e Stati Uniti. La comunità irpina e montagutese nel mondo descritta nel libro è una metonimia per indicare tutti gli italiani che hanno lasciato il Belpaese: nel romanzo, anche gli emigrati sono protagonisti fondamentali della storia, che indirizzeranno in un modo ben preciso.

Poi c’è la storia – vera – della frana attiva più vasta d’Europa, la seconda al mondo, che è ancora in movimento e che nel 2010 spezzò l’Italia in due. Purtroppo si temono altri danni e, con questo libro, Pilla cerca di tenere alta l’attenzione.

Ancora, il problema delle difficili condizioni di vita in un piccolo paese come Montaguto – 300 abitanti – che sono comuni a quelle di tanti altri paeselli che rischiano di sparire. Tanti sono gli italiani che, ancora oggi, vanno via per cercare lavoro e in tanti ritroveranno le proprie difficoltà in quelle dei montagutesi.

Infine, ultimo ma non ultimo, l’amore sconfinato per la propria terra: che si parli di Montaguto, di Irpinia o di Italia non fa nessuna differenza. La tag-line dell’opera, infatti, è molto chiara e non lascia spazio a dubbi: “Puoi provare a lasciare il paese ma è il paese che non ti lascerà mai”.

Mike J. Pilla è nato a Napoli nel 1982. Giornalista e conduttore radio/televisivo, dirige il giornale Montaguto.com, punto di riferimento per gli italo-americani. A New York decide di creare, insieme al collega e amico Luigi Liberti, “Patrimonio Italiano Tv”, la prima e unica webtv degli italiani all’estero a trasmettere live in tutto il mondo, di cui è direttore responsabile.

Il sito ufficiale del romanzo è www.goodbyeirpinia.it.

‘Goodbye Irpinia’, in libreria dal 12 settembre: aggiornato anche il sito

Giovedì 12 settembre 2019: inizia il countdown per l’uscita in libreria di “Goodbye Irpinia”, romanzo thriller di Mike J. Pilla edito da Bibliotheka Edizioni. Si tratta della novità letteraria del 2019: “Goodbye Irpinia” è infatti il primo Paper novel al mondo.

Anche il sito è stato aggiornato, con un’immagine a tutto schermo in home page che mostra la data e la tag-line in evidenza: “Puoi provare a lasciare il paese ma è il paese che non ti lascerà mai…”

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Grande successo per “Goodbye Irpinia” in Canada: il primo Paper Novel a ‘Librissimi – Festival del libro italiano a Toronto’

Grande successo, sabato 4 maggio, per la presentazione di “Goodbye Irpinia” in Canada. Il primo Paper novel al mondo è stato protagonista di Librissimi, Festival del Libro Italiano a Toronto, organizzato dal Com.It.Es.

Il thriller del giornalista Mike J. Pilla, un romanzo-inchiesta che mescola fiction e realtà, è ambientato tra Montaguto, un piccolo comune del Sud Italia, Toronto, New York e Youngstown, e ha come protagonista la frana di Montaguto, la più vasta d’Europa, il “mostro di terra” che dal 2005 tiene in scacco una fetta importante di Irpinia e Puglia.

Nel romanzo, l’inchiesta è condotta da un giornalista italo-canadese, che scoprirà la bellezza del piccolo paese e l’amore dei tanti paesani sparsi per il mondo, che mantengono un forte legame con il proprio luogo natio. Perché, come rivela la tag-line dell’opera: “Puoi provare a lasciare il paese ma è il paese che non ti lascerà mai”.

 “Goodbye Irpinia” ha sin da subito incuriosito i tanti presenti al festival, e soprattutto i tantissimi italiani che vivono in quella parte di Nord America, dove si contano oltre 500mila connazionali. Nel suo tour, Pilla è stato intervistato da alcune emittenti canadesi, e ha incontrato alcuni esponenti del mondo istituzionale, tra cui il direttore dell’Istituto Italiano di cultura, Alessandro Ruggera, con cui ha chiacchierato di Italia, Irpinia e del romanzo, una novità assoluta in ambito editoriale, un nuovissimo modus narrandi che accompagna il lettore grazie all’utilizzo di inserti giornalistici realizzati ad hoc proprio da Pilla – prima volta al mondo.

Che cos’è un Paper Novel? Mike J. Pilla lo spiega in queste due interviste a emittenti canadesi, GoLive Tv e Chin Radio, dov’è stato ospite.

‘Goodbye Irpinia’ sbarca in Canada: sabato 4 maggio la presentazione a ‘Librissimi – Festival del libro italiano a Toronto’

Goodbye Irpinia“, primo Paper novel al mondo, edito da Bibliotheka edizioni, sarà presentato in Canada il prossimo sabato 4 maggio nel corso di Librissimi – Toronto Italian Book Festival. L’evento culturale, organizzato dal Comites Toronto, si svolgerà nella metropoli canadese venerdì 3 e sabato 4 maggio prossimo. Sarà possibile seguire la presentazione in diretta video qui su Patrimonioitalianotv.com sabato 4 maggio dalle ore 23.50.

Il thriller del giornalista Mike J. Pilla, un romanzo-inchiesta che mescola fiction e realtà, è ambientato tra Montaguto, Toronto, New York e Youngstown: protagonista assoluta, la frana di Montaguto, la più vasta d’Europa, denominata “mostro di terra” che dal 2005 al 2010 ha tenuto in scacco il paese e la zona, con la chiusura della fondamentale arteria stradale SS90 delle Puglie e persino della tratta ferroviaria Roma-Lecce. Una triste pagina di cronaca della storia italiana, che Pilla ha raccontato per filo e per segno sul giornale online Montaguto.com e che ha deciso di romanzare affinché il tempo non ne cancelli il ricordo.

Nel romanzo, l’inchiesta è condotta da un giornalista italo-canadese, che scoprirà la bellezza del piccolo paese e l’amore dei tanti paesani sparsi per il mondo, che mantengono un legame fortissimo con il proprio luogo natio e con le proprie radici. Per questo motivo, tanti sono i riferimenti al dialetto montagutese.

La storia narrata nel libro svela molte delle problematiche di piccoli paesi come Montaguto, lasciati sempre più abbandonati a sé stessi, ma è anche la storia dei tantissimi emigrati che soffrono nello stare lontani dalla culla della propria infanzia.

Perché, come rivela la tag-line del romanzo: “Puoi provare a lasciare il paese ma è il paese che non ti lascerà mai”.

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Un evento che è stato reso possibile dalla partnership tra Villa Charities e il Comites. Si tratta della seconda edizione di una manifestazione che ha l’obiettivo di promuovere la cultura e la letteratura italiana. Il Festival, ad ingresso gratuito, verrà ospitato al Joseph D. Carrier Art Gallery al Columbus Center.

Sarà presente Patrimonio Italiano Tv, che trasmetterà la kermesse in diretta video, con approfondimenti e interviste.

La rassegna include presentazioni, letture, convegni per i più grandi e attività dedicate al pubblico più giovane e ai bambini, in diverse lingue, italiano ovviamente, ma anche francese e inglese, senza dimenticare nemmeno i dialetti. Il Comites di Toronto ha organizzato il Festival con il sostegno e la partecipazione di diverse organizzazioni culturali e della comunità italo-canadese. Il programma del Festival prevede una rassegna di scrittori e attività che sono legate al libro, nelle forme e nei linguaggi letterari.

Una maniera per riflettere anche la ricchezza della cultura italo-canadese che poi è riuscita ad esprimersi in diversi lingue. Si tratta della prima edizione di un Festival che si preannuncia importante per la comunità italo-canadese di Toronto e delle zone limitrofe. Un momento culturale che come detto si svolgerà nella sua completezza sabato 4 maggio, ma che avrà anche un prologo il giorno precedente, con un evento che sarà organizzato come grand opening di questa seconda edizione.

Con sede il Columbus Center, la culla della comunità italo-canadese a Toronto, avrà l’appoggio anche di Villa Charities, una organizzazione non profit che opera da quasi mezzo secolo al fine di celebrare e promuovere il patrimonio, la cultura, la lingua, la gastronomia e i valori familiari italiani. Per quasi cinquant’anni Villa Charities ha poi fornito assistenza agli anziani offrendo anche programmi educativi.

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GOODBYE IRPINIA – Sinossi

Un’antica maledizione. Un’oscura presenza. Un paese in ostaggio.

Steve Caruso, giornalista italo-canadese, viene inviato dal suo giornale a Montaguto, paesino del Sud Italia dov’è scomparso un bambino di otto anni, ritrovato l’indomani. Pochi giorni dopo, spariscono due trentenni. Nel ‘95 si persero le tracce di un altro ragazzino, Luigi Altieri.

Gli indizi portano alla “Cappella Maestri”, un monumento funerario dov’è custodito l’inquietante ritratto di un ingegnere morto a Toronto. Nel frattempo, una frana mastodontica continua la sua discesa verso valle, riportando a galla una lugubre storia. Insieme al giornalista Alberto Cataldi, Steve ingaggia una corsa contro il tempo per salvare i ragazzi, col supporto di una comunità di montagutesi di Toronto e New York. I due diventeranno testimoni di una verità terribile, tenuta nascosta per secoli sotto la nuda terra. Una terra che ingoia tutto ciò che trova sul suo cammino.

“Goodbye Irpinia” è il primo Paper novel al mondo, un romanzo-inchiesta tra fiction e realtà che, con l’ausilio di inserti giornalistici creati ad hoc, trasporta il lettore in un viaggio reale/immaginario tra l’Italia e l’America. Ma è anche la malinconica storia dei tanti emigrati che soffrono a stare lontani dalla propria terra. Anche se, come rivela l’autore: “Puoi provare a lasciare il paese ma è il paese che non ti lascerà mai”.

“Goodbye Irpinia”, dal 12 settembre in libreria il primo Paper Novel al mondo

Goodbye Irpinia“, romanzo di Mike J. Pilla edito da Bibliotheka Edizioni, è il primo Paper Novel al mondo, un thriller che intreccia detection giornalistica e atmosfere soprannaturali. Ma anche un atto d’amore verso tutti gli emigrati italiani che soffrono lontani dalla propria terra.

Goodbye Irpinia“, romanzo-inchiesta tra fiction e realtà, racconta la storia malinconica dei tanti emigrati lontani dalla propria terra. Anche se: “Puoi provare a lasciare il paese ma è il paese che non ti lascerà mai”.

Steve Caruso, giornalista italo-canadese, viene inviato a Montaguto, paesino del Sud Italia, per indagare sulla scomparsa di un bambino di otto anni (VIDEO).

Un mistero che rimanda, inevitabilmente, ad un’altra misteriosa sparizione avvenuta nel 1995, quando si persero le tracce del piccolo Luigi Altieri. Insieme al giornalista Alberto Cataldi, Steve ingaggerà una corsa contro il tempo per venire a capo di una vicenda in cui l’irreale assumerà contorni sempre più marcati. I due diventeranno testimoni di una verità terribile, celata per secoli sottoterra.

SITO UFFICIALE » www.goodbyeirpinia.it

https://www.youtube.com/watch?v=Ko2HfOnG3QI

Romanzo in arrivo: Mike J. Pilla firma un contratto editoriale con Bibliotheka Edizioni

Uscirà a maggio il romanzo thriller a firma di Mike J. Pilla che sarà pubblicato da Bibliotheka Edizioni. L’opera, in lavorazione in questi giorni, sarà disponibile – in lingua italiana – in tutta Italia. L’autore e l’editore sono già al lavoro nell’organizzare un importante evento di presentazione d’esordio del romanzo.

L’autore desidera ringraziare l’editore Santiago Maradei, l’editor Cesare Paris e il grafico Riccardo Brozzolo.

A breve sveleremo maggiori dettagli.

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“Che fine farà il giornale?” – La mia innovativa tesi di laurea del 2008

Era il 2007 – esattamente dieci anni fa – quando iniziai il mio lavoro di tesi di laurea. Dieci anni fa il mondo del giornalismo online non era sviluppato come adesso e dunque ancora non era possibile fare delle previsioni. Eppure, partendo da un’inchiesta di Philip Meyer sull’Economist del 24 agosto 2006 dal titolo «Who killed the newspaper?» – Chi ha ucciso il giornale? – ho realizzato, in collaborazione con la professoressa Maria Ermelinda Di Lieto, questa analisi dal titolo futuristico: “Webgiornalismi: dai mediasauri ai cybernauti”.

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L’autorevole settimanale londinese, infatti, parla della crisi dell’informazione su carta stampata, che sembrerebbe ormai in via di estinzione, citando Philip Meyer, uno dei più seri e competenti studiosi dell’editoria americana, secondo cui entro il 2043 i quotidiani cartacei esaleranno il loro ultimo respiro, a favore delle testate on line. Questa premonizione ha tutta l’aria di essere una provocazione: difficile, infatti, trovare qualche fondamento scientifico in tale affermazione.

L’attualità dell’argomento è sottolineata anche dalla ricerca effettuata dalla Carnegie Foundation di New York, una fondazione indipendente dalla politica che ha come scopo quello di collaborare con insegnanti, ricercatori, politici e organizzazioni attive nell’educazione per analizzare e sviluppare nuovi metodi che portino cambiamenti positivi nell’ambito educativo: nella ricerca intitolata Journalism’s Crisis of Confidence, si evince come i giornali americani perdano lettori ogni giorno che passa e questo causa a sua volta una perdita di fiducia nei quotidiani.

Una delle cause per cui sembra che i lettori non credano più ai giornali e di fatto se ne allontanano, secondo il Pew Research for the People and the Press Center, sarebbe l’alta concentrazione della proprietà dei media negli States. Basti pensare, infatti, che al giorno d’oggi solo sei grandi gruppi (Murdoch, GE, Time Warner, Disney, Viacom e Bertelsman) controllano la stragrande maggioranza dei canali d’informazione. In secondo luogo, l’eccesso di informazione. Nel 2000, secondo le stime dell’università di Berkeley, sono stati prodotti due quintilioni di bytes informazionali. Tanta informazione, ovviamente, scoraggia. Da qui, l’idea lanciata dall’Economist: differenziare il prodotto. Produrre un giornale tradizionale e uno per il web. Come a dire: perdere lettori da un lato e guadagnarli dall’altro.

Un po’ come proposto anche dall’editore del New York Times, Arthur Sulzberger Jr., che al giornale israeliano “Haaretz” ha dichiarato: “Non so davvero se fra cinque anni stamperemo ancora il Times e volete sapere una cosa? Neanche me ne importa. La cosa fondamentale – ha spiegato – è concentrarsi su quale sia il modo migliore per governare la transizione dalla carta stampata a Internet. La rete è un posto meraviglioso e su questo terreno noi siamo davanti a tutti”.

Che sia anche questa una provocazione o meno, non importa. Il concetto, chiaro, semplice e conciso, è questo: bisogna trovare nuove forme di sviluppo di trasmissione dell’informazione. Non importa con quale supporto si andrà avanti, la prospettiva fondamentale è che si continui a fornire informazione. In sostanza, si perdono lettori da un lato e se ne guadagnano dall’altro.

Di fatto, dunque, il giornalismo tradizionale trova nuove forme di sviluppo. Si reinventa. Si trasforma. E proprio per questo, sembra difficile che possa morire. Di fatto, la morte del quotidiano cartaceo sarebbe dovuta avvenire già molto tempo prima, con l’avvento di radio e televisione. E invece, il giornale gode comunque ancora oggi di buona salute.

PRIMA PARTE – La prima parte di questo lavoro sarà incentrata su tre tipi d’analisi: storica, linguistica e sociologica. In primo luogo, parleremo delle strategie di produzione e diffusione del giornale e della sua funzione sociale. Per tale analisi si sono presi in considerazione principalmente i testi Professione giornalista di Alberto Papuzzi, Mediaevo di Mario Morcellini, Multigiornalismi a cura di Mario Morcellini e Geraldina Roberti.
Parleremo poi dei cambiamenti degli stili di distribuzione in Italia, analizzando i nuovi criteri di impaginazione dei giornali cartacei e dei web-giornali, spostando poi la nostra attenzione sui nuovi scenari di fruizione legati anche alle differenze e analogie tra giornali tradizionali e quelli on line. Ci avvarremo di testi quali Teorie delle comunicazioni di massa di Mauro Wolf, Le scienze della comunicazione, Lezioni di comunicazione, Mediaevo e Torri Crollanti di Mario Morcellini, Homo Tecnologicus di Giuseppe Longo, Storia della società dell’informazione di Armand Mattelart.

Proseguiremo poi su una linea d’impostazione incentrata su un’analisi di tipo linguistico, con una premessa sulla “retorica” giornalistica tra vecchi e nuovi media. Cercheremo di capire come sia cambiato il modo di scrivere e quali differenze intercorrano tra lettori di giornali tradizionali e di quelli sul web. Questa analisi si baserà essenzialmente su Retorica antica di Roland Barthes, Le scienze della comunicazione, Lezioni di comunicazione e Torri Crollanti di Mario Morcellini, Storia della società dell’informazione di Armand Mattelart e Cattive notizie di Michele Loporcaro.

SECONDA PARTE – Nella seconda parte non mancheranno interviste realizzate ai direttori di alcune grandi testate webgiornalistiche italiane: Giuseppe Smorto, direttore di Repubblica.it, Diego Antonelli di Gazzetta.it, Marco Pratellesi di Corriere.it, Anna Masera di Lastampa.it, Andrea Riffeser Monti di Quotidiano.net, Boris Bianchieri, presidente della Fieg e Nicki Grauso, presidente del Gruppo editoriale Grauso, il primo in Italia ad approdare in Rete con L’Unione Sarda. Analizzeremo poi i casi di studio, esaminando testate giornalistiche cartacee e on line nazionali e locali. I casi in esame saranno La Repubblica, Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport. Parleremo dell’Unione Sarda, primo quotidiano in Italia ad avere un’edizione sul web, e di Affari Italiani, il primo quotidiano on line.

CONCLUSIONI – Per concludere, infine, ci occuperemo dell’evoluzione delle figure professionali, analizzando le nuove competenze dei futuri giornalisti che dovranno cimentarsi, ovviamente, anche con il web.

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